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La morte annunciata degli studi di settore

Recentemente il MEF con la Nota 7.9.2016 ha annunciato una serie di proposte finalizzate alla “revisione” degli studi di settore. Analogo annuncio è stato diffuso dalla Sose spa con la News 7.9.2016. Il nuovo strumento che “verrà messo a punto con gradualità” è basato sul grado di “affidabilità” del contribuente e permetterà di “superare” gli studi di settore, nonché di abbandonare il loro utilizzo come strumento di accertamento presuntivo. Il punto centrale è affidato all’indicatore di compliance che fornisce, con una scala da 0 a 10, il grado di affidabilità del contribuente.

Quest’ultimo se ottiene un elevato risultato, può accedere al regime premiale che riconosce i noti benefici:

1. preclusione dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici ex artt. 39, comma 1, lett. d), secondo periodo, DPR n. 600/73 e 54, comma 2, ultimo periodo, DPR n. 633/72;

2. riduzione di 1 anno del termine di decadenza dell’attività di accertamento ex artt. 43, comma 1, DPR n. 600/73 e 57, comma 1, DPR n. 633/72;

3. possibilità di “subire” l’accertamento sintetico ex art. 38, DPR n. 600/73 (c.d. redditometro) soltanto se il reddito complessivo accertabile eccede di almeno 1/3 quello dichiarato.

L’indicatore in esame sarà articolato in base all’attività economica esercitata in via prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività / gruppo di attività. Lo stesso sarà elaborato sulla base di una metodologia statistico-economica che prende in considerazione:

• gli indicatori di normalità economica (finora utilizzati per la stima dei ricavi);

• il valore aggiunto e il reddito d’impresa;

• un modello di regressione basato su dati relativi ad un più ampio arco temporale (8 anni anziché 1) con maggiori informazioni e stime più efficienti;

• un modello di stima che coglierà l’andamento ciclico (attuale) senza la necessità di predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali;

• una nuova metodologia di individuazione dei modelli organizzativi che consentirà la riduzione del numero, una maggiore stabilità nel tempo e assegnazione più robusta al cluster.

Come desumibile dalla citata Nota MEF: “Al singolo contribuente saranno comunicati, attraverso l’Agenzia delle Entrate, il risultato dell’indicatore sintetico e le sue diverse componenti, comprese quelle che appaiono incoerenti. In questo modo il contribuente sarà stimolato ad incrementare l’adempimento spontaneo e incentivato a interloquire con l’Agenzia delle Entrate per migliorare la sua posizione sul piano dell’affidabilità”.

È verosimile ipotizzare che l’intervento normativo finalizzato all’introduzione di quanto sopra sarà contenuto nella Finanziaria 2017 e la relativa operatività scatterà dal periodo d’imposta 2017. Merita, infine, segnalare che l’Agenzia delle Entrate con il Comunicato stampa 8.9.2016 ha anticipato che già i prossimi modelli degli studi di settore applicabili per il 2016 saranno caratterizzati da una “sensibile” riduzione dei dati richiesti.